L’etica di Aristotele comincia così: lo scopo della vita è la felicità. La felicità si chiama eudaimonia e cioè buona riuscita del tuo demone. La prima cosa per essere felici è conosci te stesso, conosci il tuo demone. Quando hai conosciuto il tuo demone realizzalo bene, ma ad una condizione: realizzalo kata metron, ovvero secondoContinua a leggere “Allenamento e benessere”
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Pensieri e considerazioni sulla pratica del Karate
Quando anche l’inclassificabile diviene classificabile, e tutto rimanda all’argomentazione principe: l’uomo che nel suo micro mondo personale espande la propria coscienza. Armonizza la gestualità della pratica grazie all’approccio tecnico, alla costanza interna (spirituale) ed esterna (fisica). L’individuo plasmato dall’arte marziale diviene uomo inteso come essere consapevole, diretto. Come una freccia scagliata nell’abisso, alla ricerca dellaContinua a leggere “Pensieri e considerazioni sulla pratica del Karate”
Carattere e personalità
Leggendo le parole di Shiba Yoshimasa* mi sono reso conto di quanto la visione del generale sia esattamente in fase con le conseguenze dell’attuale (in termini di traslazione) declino sociale, inteso come mancanza di principi etici e morali. “Shiba fonde concetti e pratiche buddhisti, shintoisti e confuciani a proposito dello sviluppo morale e psicologico delContinua a leggere “Carattere e personalità”
Il kata
Adoro quella ritualità spinta fatta di concatenamenti gestuali caratteristici della pratica del kata. In esso trovo uno spazio interiore nel quale esercitare la tecnica pura, veicolata da una certa condizione spirituale rivolta alla meditazione attiva. È di fondamentale importanza l’aspetto della cadenza, come descritto nell’interessante libro dal quale ho deciso di estrapolare l’articolo: <<Sono appuntoContinua a leggere “Il kata”