Nel libro di John Little in cui sono raccolti i diari di Bruce Lee c’è molto da imparare. È per questo che trovo significativo trascriverne alcuni passaggi, cogliendone dei principi che poi posso mettere in pratica nel mio allenamento personale. In questo caso il concetto è così semplice che diventa complesso. Potrebbe essere una contraddizione, ma non lo è. Spesso e volentieri la mente ci impone qualcosa che va a limitare il nostro potenziale. In base alla mia ricerca personale è così. Mi impongo qualcosa quando invece semplicemente basta ascoltarmi per capire veramente quello di cui ho bisogno. Questo non solo in un’ottica di allenamento funzionale alle arti marziali, dove l’obiettivo è l’efficacia e poi l’efficienza del movimento. La pratica e la costanza nell’allenamento porta a dei risultati nettamente più alti, anche sotto il profilo psicologico, in particolare quando lo stress fisico non è concentrato esclusivamente al raggiungimento di un’espressione motoria giustificata dall’aspetto agonistico di una gara. Per me, che non sono un’agonista, l’allenamento è prettamente funzionale alla vita e al benessere psico-fisico. Il concetto di base comunque non cambia, esprimere il proprio potenziale vuole dire anche prendere coscienza di se stessi, e saper valutare un metodo di allenamento ottimale alle proprie caratteristiche personali. Questo richiede molta ricerca.
ESPRIMETE IL VOSTRO POTENZIALE
È importante capire che, in termini di risultati e benefici ottenuti dall’allenamento sulla forza, l’unica persona con cui potete fare dei paragoni significativi siete voi stessi. A causa delle differenze genetiche fra gli individui (come la lunghezza delle ossa, la densità della fibra muscolare, l’efficienza neuro-muscolare) i risultati che un individuo può raggiungere possono essere fisiologicamente irraggiungibili per un altro. Tuttavia, finché state progredendo nelle serie o nelle ripetizioni oppure nel lavoro eseguito in un dato tempo, siete in grado di sapere che i vostri muscoli stanno diventando più forti in conseguenza dei vostri allenamenti incentrati sulla forza.
È sempre importante considerare i vari fattori fisici nella giusta prospettiva, in modo da apprezzare appieno i benefici che derivano da un programma strutturato di allenamento della forza. È noto che i giocatori di golf più imponenti si chiedono come mai, a volte, i giocatori meno potenti riescano a mandare la pallina più lontano; questo è certamente difficile da spiegare, anche considerando, come componenti del gesto di colpire la pallina, il senso del tempo e la coordinazione. Come che sia, questo è sicuramente un buon esempio di un caso in cui la forza e la potenza, anche se importanti, hanno minor valore rispetto al altre qualità fisiche e mentali. Notate come io usi l’espressione di <<minor valore>>. Alcune persone sostengono che la potenza non ha valore in quel tipo di sport, ma ciò non è del tutto corretto. Se i giocatori meno potenti aggiungessero forza, velocità e resistenza muscolare, mantenendo lo stesso livello di abilità, il loro gioco migliorerebbe semplicemente in virtù di una maggiore efficienza fisica. Viene in mente il vecchio adagio secondo cui <<un atleta più forte è quasi sempre un atleta più bravo>>. In breve, lo sviluppo di muscoli e forza non può essere portato molto avanti senza un uso intelligente e accorto delle proprie potenzialità. Bruce Lee pensava che la forza senza abilità fosse incompleta, così come l’abilità è una parte essenziale dello sviluppo fisico di ognuno.
Tratto da “Bruce Lee. La perfezione del corpo. L’arte di esprimere al meglio il fisico e la mente.”